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L’attenzione che la Banca d’Italia dedica agli aspetti territoriali dell’economia riflette la grande eterogeneità della struttura delle attività produttive del Paese. Ad aree paragonabili per livelli di benessere a quelle più dinamiche dell’Europa, si affianca il territorio in ritardo di sviluppo più esteso e più popoloso dell’area dell’euro: il Mezzogiorno.

La serie “Economie Regionali” della Banca d’Italia contiene analisi sulle principali articolazioni territoriali (macroaree e regioni) dell’economia italiana. La serie include i rapporti annuali (diffusi nel mese di giugno) e i relativi aggiornamenti (novembre), curati in collaborazione con le filiali capoluogo di regione, che svolgono studi sulle condizioni cicliche e sulla struttura economica e finanziaria delle economie locali; raccolgono informazioni statistiche avvalendosi anche della collaborazione di operatori economici, intermediari finanziari, istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e altri organismi.

Con riferimento alla Sardegna, nel rapporto annuale della Banca d’Italia pubblicato a giugno 2014, si riscontra che nell’anno precedente l’economia della Sardegna è rimasta in recessione. Il PIL (Prodotto Interno Lordo), è diminuito del 2,5% a prezzi costanti. Le informazioni raccolte nei primi mesi del 2014 hanno indicato un leggero miglioramento del quadro economico, anche se i segnali sono rimasti caratterizzati da un elevato livello di incertezza.

Secondo l’aggiornamento congiunturale condotto dalla Banca d’Italia poi (26 novembre), nella prima parte del 2014, in Sardegna si è registrato un ulteriore calo dell’attività economica. Le aspettative di un miglioramento formulate all’inizio dell’anno non hanno quindi trovato conferma nell’evoluzione degli indicatori macroeconomici.

Nel dettaglio, in base ai dati raccolti dalla Banca d’Italia, la produzione industriale ha continuato a ridursi, pur registrando, a onor del vero, un limitato rafforzamento della domanda riguardante alcuni settori.

Nel primo semestre del 2014, inoltre, il valore nominale delle esportazioni si è ridotto dell’11,2%. Sono diminuite le vendite verso i Paesi della zona Euro e verso l’Asia, mentre un incremento si è registrato negli scambi con gli altri Pesi europei e con quelli dell’Africa settentrionale.

Allo stesso modo, nella prima parte dell’anno, l’attività delle costruzioni è rimasta debole sui livelli minimi degli ultimi anni. Secondo il sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, condotto nei mesi di settembre e ottobre 2014 su un campione di imprese edili con almeno 20 addetti, il volume d’affari è risultato ancora in diminuzione per la maggioranza degli operatori; in prospettiva, le imprese si attendono un miglioramento della congiuntura per gli ultimi mesi del 2014 e del 2015.

Il settore dei servizi invece ha mostrato segnali positivi ed eterogenei tra i diversi comparti. Il commercio ha avuto ancora qualche difficoltà, sebbene attenuate rispetto all’inizio della crisi. Si è poi confermata l’evoluzione positiva che ha caratterizzato le imprese del turismo nel 2013, dopo tre anni di difficoltà del settore. Sulla base dei dati delle Autorità portuali e delle Capitanerie di Porto della Sardegna, nel primo semestre del 2014 il flusso dei passeggeri complessivamente transitati negli scali dell’isola è aumentato del 5,5%. È aumentato anche il numero dei passeggeri in transito negli scali aeroportuali della Sardegna (3,7%), con un’intensità maggiore nello scalo di Olbia.

Nel mercato del lavoro l’occupazione ha continuato a diminuire, anche se a ritmi meno intensi rispetto al 2013. Il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente invariato, in corrispondenza di una leggera riduzione del numero delle persone in cerca di lavoro. L’utilizzo degli strumenti di integrazione salariale è diminuito, per la contrazione delle risorse disponibili e la maggiore selettività dei criteri d’accesso.

Anche i finanziamenti a famiglie e imprese si sono confermati in calo. Sulla riduzione continuano a incidere l’esiguità della domanda e l’atteggiamento prudente da parte degli intermediari finanziari. Rispetto al 2013, comunque, non si sono riscontrati ulteriori peggioramenti della qualità del credito in Sardegna, anche se gli indicatori disponibili continuano a segnalare la rischiosità dei presiti sui livelli più elevati degli ultimi anni.

E’ possibile visualizzare il documento integrale del report della Banca d’Italia, aggiornato a novembre 2014, cliccando qui.