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Burning Man 2015 Art – Author: BLM Nevada

Burning Man, il celebre festival/esperimento di contro-cultura che dal 1991 si raduna nel deserto del Nevada, sbarca in Europa. La spettacolare distesa di tende e sculture in legno incendiate al tramonto arriverà a Veluwe in Olanda del 29 al 31 luglio prossimi, tra campi, foreste e canali, tipici del paesaggio olandese. L’idea degli organizzatori è infatti quella di rendere il Burning Man un festival itinerante, con eventi un tutto il mondo.

Già approdato in Europa nelle scorse edizioni – in Austria, Francia, Svezia, Regno Unito, Spagna e Germania – ciò che lo caratterizza rispetto agli altri festival è il fatto che migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, per una settimana si radunano in questo deserto, dando vita ad una vera e propria comunità che vive in questa città temporanea a forma semi-circolare: Black Rock City. Una città dove si respira arte e creatività a 360 gradi e in cui vigono alcune regole semplici ma imprescindibili: baratto, autosufficienza, e il non lasciare tracce del proprio passaggio quando si va via. Leave no trace, uno dei dieci princìpi su cui è fondata la filosofia del Burning Man. Black Rock City diventa un’enorme città, che concentra ogni anno 70.000 persone. Al termine della settimana si assiste a una grande festa e al rogo di tutte le strutture di legno, con il coinvolgimento di tutti in un rito collettivo.

Come è facile immaginare, le condizioni in cui si vive durante gli otto giorni del Burning Man in Nevada non sono certo alla portata di tutti: temperature elevate di giorno e un’escursione termica notturna che porta il termometro giù fino a 5 gradi, tempeste di sabbia, pericolo di disidratazione. Per questo, gli organizzatori specificano sul biglietto per l’evento che declinano ogni responsabilità; la “self-reliance” è uno dei piloni della filosofia del festival. Ma per vivere (e sopravvivere!) l’esperienza del Burning Man bisogna certamente dotarsi anche di grande spirito di adattamento e di volontà di integrazione. Non ci sono spettatori; tutti partecipano attivamente, offrendosi “volontari nella gestione dei servizi primari della città o di un campo a tema o progetto d’arte”, spiega Massimo Burgio (qui l’articolo su Nuove Alleanze), veterano del Burning Man, docente DECA Master e fondatore di  Global Search Interactive (GSI) – grazie a cui nasce il sito del DECA Master -, un’agenzia di consulenza e servizi che aiuta grandi brands in ambito lifestyle, education, finance e technology a generare “engagement” con la propria utenza attraverso l’integrazione di strategie search, interactive e social media marketing.

Altro dettaglio: tutto è gratis, non ci sono scambi di denaro a parte per l’acquisto di ghiaccio, caffè e tè, i cui proventi vanno in beneficenza a progetti di supporto alle comunità locali e servono a coprire le spese organizzative per la costruzione delle infrastrutture della Black Rock City.

Per quanto riguarda le esperienze europee, gli Euroburners organizzano Nowhere, evento che raduna ogni anno in Spagna – nel deserto del Monegros – circa 1.500 burners internazionali che, al termine dell’esperienza, mantengono le relazioni a livello locale. Ciò permette, continua Massimo Burgio, “non solo lo sviluppo di una community radicata globalmente anche nel territorio, ma anche la proliferazione ed evangelizzazione della filosofia e dei valori del Burning Man”.

Le attività, l’organizzazione, la creazione delle strutture, in realtà costano moltissimo. Le spese vengono affrontate tramite il fundraising, ovvero la creazione di eventi che, durante il corso dell’anno, permettono di raccogliere le cifre necessarie. C’è poi da tenere in considerazione il concetto di gift economy, anch’esso uno dei pilastri della filosofia del Burnin Man che, come anticipato, non prevede scambi monetari o di beni, ma la condivisione gratuita di risorse, con un sistema meritocratico che attribuisce status e prestigio sociale a chi dona di più all’interno della community. Massimo Burgio è senza dubbio un esperto nel campo del fundraising e della gift economy. Attraverso le sue parole – nell’articolo Burning Man e gift economy: tra filosofia, economia e community – vi si aprirà certamente un mondo.

Come lo stesso Massimo specifica più volte, è difficile spiegare cosa sia realmente il Burning Man. Per capire la sua filosofia e tutto ciò che ne deriva, è d’obbligo partecipare (e non essere spettatori!) all’evento. Per chi fosse interessato, Da Vinci Workshop è il tema di quest’anno che avrà luogo nella storica distesa del Nevada dal 31 agosto al 5 settembre. Per l’appuntamento nei Paesi Bassi, invece, il tema a cui si è pensato è Where the Sheep Sleep. Per partecipare all’evento o ricevere informazioni, è possibile consultare il sito web del festival o la pagina Facebook.

Come direbbe Massimo… “Here we go!”