L’iniziativa del Governo di selezionare ogni anno la “Capitale italiana della cultura” è stata introdotta con la legge Art Bonus e mira a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
Il titolo di “Capitale italiana della cultura” è conferito per la durata di un anno. Oltre allo scettro di capitale, alla vincitrice va anche un milione di euro per realizzare il progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità.
Sono arrivate in finale le città di Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni, ma il riconoscimento è andato a Mantova che, il 27 ottobre scorso, ha ricevuto il voto unanime della Giuria di selezione costituita con Decreto del Ministro del MIBACT e presieduta da Marco Cammelli.
Oltre all’interesse e all’efficacia del progetto, uno dei criteri presi in considerazione è stata la possibilità di essere attuato nel giro dei prossimi mesi. Era uno dei requisiti principali in questa fase in cui il meccanismo era ancora in rodaggio e la scelta richiedeva tempi rapidi e Mantova era una delle città candidate con un progetto attuabile in breve tempo. Il progetto prevede che Mantova diventi una Human Smart City per valorizzare i suoi monumenti. Sarà una fusione dell’efficienza delle smart city con l’umanità delle città rinascimentali.
A gennaio si sceglierà la prossima capitale italiana della cultura, quella per il 2017.