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Quaranta anni fa nel territorio di Cabras, in provincia di Oristano, venivano riportati alla luce quelli che presero poi il nome di Giganti di Mont’e Prama: 24 statue di guerrieri, arcieri e pugilatori alti due metri e mezzo, scolpiti a tutto tondo su pietra arenaria, risalenti con molta probabilità al IX secolo a. C.

Il ritrovamento delle sculture di Mont’e Prama è legato a un episodio casuale. Siamo nel marzo del 1974, quando un contadino che lavora in un terreno situato nel comune di Cabras, vede affiorare, durante le operazioni di aratura, alcuni elementi di pietra. La segnalazione alle autorità competenti è immediata, e tra il 1974 e il 1975, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e l’Università di Cagliari conducono il primo intervento di scavo. Nel 2007, dopo un lungo periodo passato nei magazzini del Museo Nazionale di Cagliari e grazie allo stanziamento dei fondi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna, fu possibile la ricostruzione dei 5178 frammenti, che venne affidata al Centro di Restauro e Conservazione di Li Punti a Sassari, sotto il coordinamento della Soprintendenza per i Beni Archeologici.

Dopo varie peripezie, finalmente venerdì scorso, 6 febbraio, è stato presentato il progetto per la nuova “casa” dei Giganti. Gli architetti Walter Dejana e Renata Fiamma (vincitori del concorso internazionale bandito nel 2011) che lo hanno presentato a Cabras alla presenza del Sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu, l’hanno descritta come un “volume puro monolitico che sembra fluttuare sul suo basamento di calcestruzzo e acquista leggerezza grazie a un taglio netto che corre lungo tutto il perimetro”.

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All’interno le statue dei giganti emergeranno dal buio e saranno illuminate proprio dalla luce che entra da quel taglio netto. La facciata sarà composta da 176 pannelli scultorei realizzati con la particolarissima tecnica del sand-casting ideata dallo scultore di Orani, Costantino Nivola, che la usò per lo showroom Olivetti di New York.

La nuova ala si innesta sul vecchio museo, al quale si aggiungerà anche un’area polifunzionale che potrà ospitare eventi, mostre temporanee coffee bar e bookshop. Complessivamente l’area espositiva crescerà dagli attuali 750 a 1.300 metri quadri. Tutto il complesso sarà inserito in un parco di oltre 14 mila metri quadri.

“Nel progetto della sala dedicata alle sculture di Mont’e Prama lo spazio architettonico è pensato come il punto di contatto che unisce ciò che è incerto e si può solo immaginare, con ciò che si conosce”, spiegano gli architetti. “Le statue emergono dal buio, che rappresenta l’ignoto, per essere ammirate nella luce, che rappresenta la conoscenza. Nel rapporto buio-luce si esprime l’incertezza che circonda le sculture e la loro grandezza”.

Intanto, preparativi in atto per l’arrivo a marzo del Presidente della Camera Laura Boldrini, interessata a una visita all’area archeologica di Mont’e Prama.