Negli ultimi due decenni in Italia si è registrata un’importante inversione di tendenza in ambito urbanistico. Superato il rapporto ossessivo esistente tra pianificazione territoriale e proprietà privata – la cui salvaguardia era l’unico interesse tenuto presente – oggi, fortunatamente, nella pianificazione vengono in rilievo anche altri interessi di natura generale e collettiva. Si arriva così ad una visione omnicomprensiva dell’urbanistica, che deve contemperare interessi privatistici con esigenze pubbliche, sempre più influenzate dalle continue e crescenti istanze di solidarietà sociale.
E’ in questo mutato contesto ideologico che si afferma la perequazione urbanistica come “tecnica per controbilanciare”, e in qualche modo correggere, “la naturale sperequazione di valore determinata dalle scelte urbanistiche”. Per discutere su questo attualissimo argomento, lo scorso 18 marzo 2013, si sono riuniti nell’aula Segni del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, su invito del professor Domenico D’Orsogna, (ordinario di Diritto amministrativo nel dipartimento ospitante) numerosi esperti di diritto urbanistico italiano, spagnolo, francese e statunitense, per una giornata di studi dal titolo “Perequazione urbanistica e mercato dei diritti edificatori: esperienze giuridiche a confronto”.
Moderati dal prof. Franco Gaetano Scoca (Emerito di Diritto amministrativo nella Università Sapienza di Roma), hanno relazionato sul tema i professori Chiara Cacciavillani (Università di Padova), Loredana Giani (Università dell’Aquila), Teresa Carballeira Rivera (Universidad de Santiago de Compostela), Santiago Gonzàles Vàras Ibanez (Universidad de Alicante), Grégory Kalfléche (Université de Toulouse) e Jacques Ziller (già ordinario di Diritto pubblico nella Université de Paris I e presso l’Istituto Europeo di Firenze, attualmente Ordinario di Diritto dell’Unione europea nella Università di Pavia).
A caratterizzare l’intensa mattinata di studi è stato l’approccio comparatistico che ha fatto emergere analogie e differenze tra i vari ordinamenti e ha messo in luce un gioco di reciproche influenze e rimandi. Occasione di confronto e apprendimento, l’evento ha lasciato così al folto pubblico presente in sala, insieme alle esaustive analisi delle varie esperienze di riferimento, efficaci immagini di sintesi ed esempi di buone pratiche (meritevoli di esportazione), ricordando che la comparazione nel mondo del diritto ha sia una finalità conoscitiva ma anche e soprattutto operativa.