Arnoldo Mosca Mondadori, editore, saggista e poeta è stato il curatore dell’opera mistica della poetessa Alda Merini tra il 1998 e il 2009, pubblicata da Frassinelli. Dalla loro amicizia e collaborazione nasce una serie di libri dal carattere spirituale, mistico, che rivelano quella che fu una delle prime componenti creative a manifestarsi nell’ispirazione della poetessa.
Intervistato da Giangiacomo Schiavi per Il Corriere della Sera, Arnoldo Mosca Mondadori racconta la loro collaborazione e amicizia.
Dovevo essere sempre pronto. Al bar, sul tram, in auto, mentre mangiavo, durante una riunione di lavoro… Quando chiamava dovevo trovare subito una penna e un foglio…
Lei dettava e lui scriveva. Lui suonava il pianoforte e lei si sentiva ispirata.
Avevamo un metodo di lavoro: lei teneva in mano un registratore acceso e io stavo al pianoforte suonando delle armonie che la toccavano, mentre lei iniziava a dettare.
Ed è proprio così che è scappata una poesia che Mosca Mondadori non ha potuto trascrivere. Racconta:
Un giorno dimenticai il registratore a casa e lei mi disse: “Suona”. Le risposi: “Alda, ma ho dimenticato il registratore”. “Suona!” Insistette. Allora suonai. E mi dettò una delle più belle poesie, su Cristo, che abbia mai sentito: non è finita su un libro, ma nell’universo. Lì ho capito che Alda Merini era attraversata dalla poesia e non le interessava trattenere nulla.
Il 29 giugno scorso, Arnoldo Mosca Mondadori ha raccontato gli aneddoti della collaborazione con la poetessa agli allievi del Decamaster. L’incontro “Vedere la poesia”, nell’ambito dell’evento “No Man’s Library/La Biblioteca di Tutti” all’interno del Progetto Sentieri Contemporanei, ha visto la proiezione del film-documentario “Eternamente vivo” con la regia di Daniele Pignatelli, ed è stato condotto come un laboratorio di scrittura creativa, al termine del quale, il poeta ha voluto donare il manoscritto originale di Alda Merini.
Qui l’intervista completa a Arnoldo Mosca Mondadori.