A partire dal 10 maggio 2018 e sino a fine giugno gli scaffali dell’ex Biblioteca universitaria di Sassari saranno occupati dagli interventi di oltre sessanta artisti, riuniti in occasione della mostra No Man’s Library / La Biblioteca di Tutti e rigorosamente disposti in ordine alfabetico come in un catalogo per autori. La mostra rientra nel programma di Sentieri Contemporanei, progetto della Fondazione di Sardegna pensato e gestito con la direzione scientifica di Decamaster e la curatela artistica di Zerynthia. Le biografie che seguono sono a cura di NOW New Operation Wave, rete operativa internazionale di confronto tra i diversi interpreti del contemporaneo.
Con le sue opere Rainer Ganahl (Bludenz, 1961) evidenzia le principali istanze politiche e sociali odierne quali xenofobia, guerra, diritti civili, ambiente. I suoi sono lavori carichi di un humor e di un senso di meraviglia non comuni, alludendo a un mondo a volte bizzarro a volte fanciullesco. “L’arte di Ganahl enfatizza una nonchalance sovversiva, dei movimenti attraverso lo spazio e linguaggi contrastanti”.
Alberto Garutti (Galbiate, 1948) questiona il contesto. I suoi interventi parlano ai luoghi innescando relazioni e connessioni tra istituzioni pubbliche, private e il tessuto sociale. L’opera d’arte vista in termini ortodossi sparisce in favore di una ricerca sul territorio. I dispositivi didascalici sono qui indispensabili per far avvicinare il pubblico, il cui ruolo da passivo diventa parte integrante dell’opera stessa. Poche parole, l’opera è comunicata e “fa scattare” il senso del lavoro. Protagonista della sua scaffalatura: le didascalie.
Attraverso gesti sottili, quasi impercepibili, gerlach en koop modificano, sostituiscono, riproducono oggetti ordinari in un’elusiva azione scultorea e concettuale. Questo tipo di approccio si riflette nello stesso nome, sempre scritto in minuscolo: l’appellativo manifesta una volontà precisa dei due artisti olandesi, i quali decidono di prendere le distanze dalle loro identità individuali in favore di un “artista collettivo”.
Protagonista della loro scaffalatura: la scaffalatura.
Laura Grisi (Grecia 1939 – Roma 2017), per tutta la sua vita ha sperimentato nuove forme , nuovi materiali e nuovi media, mettendo in crisi convenzioni e tradizioni pittoriche e scultoree. Ha inglobato nelle sue opere elementi naturali come il vento, la nebbia e l’acqua , ridefinendo costantemente gli spazi sia fisicamente che psicologicamente. Artista rigorosamente concettuale, cercò di allargare l’universo visivo attraverso il tempo e di connettere l’arte con le nozioni metafisiche della dimensione dell’infinito. Protagonista della sua scaffalatura: la misurazione del tempo.
H.H. Lim (Malaysia, 1954) cinese d’origine, romano d’adozione da sempre crea ponti tra Occidente e Oriente. Con Edicola Notte, uno spazio d’arte a Roma da lui fondato, attivo per più di venti anni, ha creato un luogo di dialogo artistico unico nel mondo. L’artista affronta le infinite contraddizioni del presente con una straordinaria capacità di equilibrio. La sua opera spazia attraverso le differenti pratiche, carica di una visione ironica dove centrale è l’esplorazione della parola, che essa sia legata all’immagine, o semplice elemento testuale. Attraverso semplici frasi, parole incise ci mostra un racconto contemporaneo, leggero, all’apparenza, quanto serrato fino al punto di non lasciare il fruitore libero ad associazioni diverse. Protagonista della sua scaffalatura:Charles Darwin
L’opera di Fabrice Hyber (Luçon, 1961) è di natura rizomatica. Sono costanti gli scivolamenti tra i diversi domini in un processo per accumulazioni, ibridazioni e mutazioni. Il suo lavoro è un percorso in evoluzione che si espande, come la proliferazione del pensiero, stabilendo legami e scambi che creano a loro volta nuove articolazioni. Il disegno e la scrittura compongono il suo vocabolario e sono il linguaggio visivo del suo pensiero. Protagonista della sua scaffalatura: L’Homme de Bessin.
No Man’s Library / La Biblioteca di Tutti è parte del progetto triennale Sentieri Contemporanei promosso da Fondazione di Sardegna Decamaster/Master in Diritto ed Economia per la Cultura e l’Arte dell’Università di Sassari e Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea Odv, con il patrocinio della Fondazione No Man’s Land.
Sentieri Contemporanei è un palinsesto itinerante di dialogo ed interazione tra arte, scienza e formazione. Il filo conduttore di Sentieri contemporanei è rappresentato da una grande installazione modulare di Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavéle dal titolo “No Man’s City / La Città di Tutti”, che costituisce lo scenario, mobile e mutevole, delle varie tappe di Sentieri Contemporanei. Il suo viaggio è accompagnato da interventi artistici e momenti di approfondimento scientifico nella considerazione dei vari contesti coinvolti, e da un calendario di iniziative collaterali organizzate in collaborazione con istituzioni e organizzazioni culturali.
Articolo di:
Paola Mulas
Coordinatrice del Progetto Sentieri Contemporanei per l’Università di Sassari